Nel giorno del Single’s Day, la giornata internazionale dedicata ai single celebrata l’11 novembre, emerge un dato che conferma quanto essere single possa pesare sul portafoglio. Secondo un’analisi di Coldiretti basata su dati Istat, il costo della vita per chi vive da solo è infatti nettamente più alto rispetto a chi vive in famiglia, e l’aumento riguarda praticamente ogni settore di spesa.

Perché i single spendono di più

L’11/11, noto come Single’s Day, nasce in Cina come una data simbolica dedicata a chi vive senza un partner – con i numeri “1” a rappresentare il cuore solitario. In questa occasione, Coldiretti ha diffuso dati che rivelano un vero e proprio divario economico tra chi vive da solo e chi condivide le spese con altre persone. Uno degli esempi più significativi riguarda il consumo di beni alimentari e bevande: un single spende in media 337 euro al mese, ossia il 53% in più rispetto a ogni singolo componente di una famiglia media composta da tre persone, dove la spesa si aggira sui 220 euro mensili.

Questo aumento è in parte dovuto all’assenza di economie di scala, ovvero quei vantaggi derivanti dal dividere le spese tra più persone. Le famiglie, infatti, riescono a ottimizzare l’acquisto di beni di largo consumo, sfruttando confezioni più grandi e promozioni riservate ai volumi superiori, cosa che per i single risulta difficile o meno conveniente. Inoltre, vivere da soli comporta spese fisse più elevate su bollette, affitti o mutui, e altre necessità quotidiane.

Il divario nei principali settori di spesa

Coldiretti evidenzia che il gap economico non si limita alla spesa alimentare, ma coinvolge praticamente ogni settore:

  1. Abitazione: Affitti e mutui rappresentano una delle principali voci di spesa per i single, i quali non possono suddividere i costi dell’abitazione con altri membri della famiglia. Anche le utenze domestiche (luce, acqua, riscaldamento) pesano proporzionalmente di più.
  2. Trasporti: Un single che vive in città potrebbe dover sostenere l’intero costo di un’auto, di un abbonamento ai mezzi pubblici, o di altre spese di trasporto, senza poter dividere questi costi con un partner o altri membri della famiglia.
  3. Spese sanitarie e assicurative: Anche i costi per la salute e le assicurazioni pesano maggiormente per chi vive da solo, dato che spesso mancano le agevolazioni per polizze familiari o sconti riservati ai nuclei più numerosi.
  4. Tempo libero e intrattenimento: Ristoranti, cinema e altre attività di svago risultano più costosi per i single, che non possono beneficiare di pacchetti famiglia o di sconti per gruppi.

La tendenza crescente dei nuclei monopersonali

In Italia, come in molti altri Paesi, è in crescita la percentuale di persone che vivono da sole, un fenomeno legato sia all’aumento dell’età media della popolazione che a cambiamenti sociali, tra cui un’accresciuta indipendenza economica delle donne e il differente approccio ai rapporti di coppia e alla famiglia rispetto al passato.

Questa tendenza, però, rischia di accentuare le disparità sociali ed economiche se non accompagnata da misure di supporto. In molti casi, i single devono rinunciare a parte delle spese non essenziali o limitare gli acquisti, con un impatto significativo sul loro stile di vita.

Coldiretti e le proposte per ridurre il divario

Coldiretti sottolinea che le disparità di costo tra single e famiglie richiedono politiche più inclusive per sostenere chi vive da solo. Tra le proposte, l’organizzazione suggerisce incentivi e agevolazioni specifiche per nuclei monopersonali, tariffe dedicate per le utenze domestiche e pacchetti vantaggiosi per l’acquisto di beni di prima necessità.

Inoltre, il supporto potrebbe venire da politiche fiscali che riducono la pressione economica sui single, ad esempio con una tassazione agevolata per chi non può contare su economie di scala familiari. Peccato che questo Governo, con la finanziaria 2025, stia andando nella direzione opposta, tassando di più i single a favore delle famiglie, senza considerare neanche la situazione dei single in quanto divorziati.

Conclusioni

La crescente popolazione di persone che vivono da sole rappresenta una realtà economica e sociale sempre più rilevante. Il Single’s Day è quindi l’occasione per riflettere sul costo della vita dei single e sulle disuguaglianze economiche che ne derivano. Le sfide che questi cittadini affrontano richiedono risposte innovative, che possano alleggerire il loro carico finanziario e consentire uno stile di vita più equo e sostenibile, indipendentemente dalla struttura familiare.

Di Giuseppe Cianci

Sono Giuseppe, ho 66 anni e una vita ricca di esperienze e passioni. Scrivere mi permette di esprimermi in modo diretto, senza fronzoli. Il mio stile è semplice ma sincero, e quando parlo attraverso le mie parole cerco sempre di mantenere un tono cordiale.