Le Grotte della Gurfa sono un complesso di sei ambienti scavati in una rupe di arenaria rossa, situato nei pressi del comune di Alia, in provincia di Palermo. Si tratta di un monumento di architettura rupestre, realizzato senza sfruttare cavità naturali già presenti, dalla forma e dalla funzione ancora misteriose.
Origine e datazione delle Grotte della Gurfa
L’origine e la datazione delle Grotte della Gurfa sono oggetto di dibattito tra gli studiosi, che hanno formulato diverse ipotesi basandosi su pochi elementi archeologici e storici. Alcuni hanno attribuito il complesso a popolazioni preistoriche, come i Pelagici o gli Eneolitici, confrontandolo con altre opere megalitiche presenti in Sicilia e a Malta.
Altri hanno riconosciuto nelle grotte una somiglianza con le camere sepolcrali micenee, ipotizzando una possibile influenza culturale o commerciale tra i due popoli. Altri ancora hanno proposto una datazione più tarda, dal periodo romano al medioevo, legando le grotte a una funzione di abitazione, rifugio o magazzino.
L’unico dato certo è la presenza di una necropoli di tombe a fossa, risalente all’età del rame, sulla sommità del costone roccioso dove si aprono le grotte. Questo suggerisce che l’area fosse frequentata e sacra già in epoca preistorica, ma non implica necessariamente che le grotte fossero coeve o correlate alle sepolture.
Un altro elemento che può aiutare a chiarire l’origine delle grotte è il loro toponimo, di origine araba, che significa “stanza ai piani superiori” o “magazzino-granaio”. Questo indica che le grotte furono usate da popolazioni islamiche tra il IX e il XIII secolo, ma non esclude che fossero già esistenti in epoche precedenti.
Struttura e funzione delle Grotte della Gurfa
Le Grotte della Gurfa sono composte da sei ambienti, di cui cinque comunicanti tra loro e uno isolato. Il primo ambiente, il più grande e il più spettacolare, ha una forma circolare e una copertura a tholos, cioè a cupola emisferica, con un foro in sommità. Questa struttura ricorda quella delle tombe micenee, ma anche quella dei granai africani. Il secondo ambiente ha una forma rettangolare e una copertura a volta, con una nicchia laterale. Il terzo ambiente ha una forma quadrata e una copertura a botte, con una finestra sul lato opposto all’ingresso. Il quarto ambiente ha una forma trapezoidale e una copertura a botte, con una finestra sul lato destro. Il quinto ambiente ha una forma rettangolare e una copertura a botte, con una finestra sul lato sinistro. Il sesto ambiente, separato dagli altri, ha una forma rettangolare e una copertura a botte, con una finestra sul lato destro.
La funzione delle Grotte della Gurfa è ancora incerta, ma si possono avanzare alcune ipotesi. Una possibile funzione è quella di abitazione, sia temporanea che permanente, per popolazioni nomadi o stanziali. Una seconda possibile funzione è quella di rifugio, in caso di attacchi nemici o di calamità naturali. Una terza possibile funzione è quella di magazzino, per conservare derrate alimentari o altri beni. Una quarta possibile funzione è quella di luogo sacro, per praticare riti religiosi o funerari.
Valore e tutela delle Grotte della Gurfa
Le Grotte della Gurfa sono un patrimonio storico, artistico e culturale di grande valore, che testimonia la presenza e l’evoluzione di diverse civiltà in Sicilia. Le grotte sono state dichiarate monumento nazionale nel 1912 e inserite nella lista dei luoghi del cuore del FAI nel 2018. Tuttavia, le grotte sono ancora poco conosciute e valorizzate, e sono minacciate da fenomeni di degrado e abbandono. Per questo, è necessario promuovere la loro conoscenza, salvaguardia e fruizione, attraverso interventi di restauro, manutenzione e valorizzazione, che coinvolgano le istituzioni, le associazioni e la comunità locale.