Quando si parla di Roma, uno dei luoghi più iconici e affascinanti è sicuramente la Fontana di Trevi. Questo maestoso monumento barocco, progettato da Nicola Salvi e completato da Giuseppe Pannini nel 1762, attira ogni anno milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. Ma c’è una domanda che molti si pongono: cosa succede ai soldi lanciati nella Fontana di Trevi?

Un’antichissima tradizione

La tradizione di lanciare monete nella fontana risale a secoli fa. Si dice che questa pratica abbia avuto origine nel periodo romano, quando le persone gettavano monete come offerta ai mitici dei delle acque, chiedendo loro protezione e buona fortuna. Oggi, il gesto di lanciare una moneta nella Fontana di Trevi è diventato un rituale turistico consolidato, con la credenza che chiunque faccia un desiderio e lanci una moneta nella fontana tornerà a Roma.

Ma cosa succede a tutte queste monete?

In passato, le autorità romane autorizzavano periodicamente la pulizia della fontana e il recupero delle monete. Questa pratica, oltre a garantire che la fontana rimanesse libera da detriti e sedimenti, consentiva anche di raccogliere una notevole quantità di denaro. Le monete recuperate venivano quindi destinate a opere di beneficenza.

Il divieto di rubare le monete dalla fontana

Tuttavia, nel 2001, il Comune di Roma ha bandito ufficialmente il recupero dei soldi dalla Fontana di Trevi. La decisione è stata presa principalmente per evitare danni alla struttura, poiché il costante recupero delle monete potrebbe causare danni alla pietra e alla struttura della fontana stessa. Inoltre, si è voluto preservare l’aspetto estetico e l’integrità del monumento, evitando interventi eccessivi.

Ma questo non significa che le monete lanciate nella Fontana di Trevi vengano lasciate lì ad accumularsi indefinitamente. Periodicamente, il Comune di Roma svuota la fontana per la manutenzione, e in quel momento tutte le monete vengono rimosse. Queste monete non vengono però considerate tesori pubblici da utilizzare per finanziare progetti o opere pubbliche, ma piuttosto vengono destinate a iniziative di beneficenza.

Le monete recuperate dalla Fontana di Trevi vengono quindi donate a organizzazioni benefiche che operano sul territorio romano. Queste organizzazioni utilizzano i fondi per sostenere una varietà di cause, tra cui assistenza sociale, assistenza ai senzatetto, progetti culturali e restauri di monumenti storici.

Il fine che giustifica il gesto

In effetti, il gesto di lanciare una moneta nella Fontana di Trevi ha acquisito così un nuovo significato. Oltre a esprimere un desiderio personale, coloro che partecipano a questo rituale contribuiscono anche in modo indiretto a sostenere la comunità locale attraverso opere di beneficenza.

Conclusioni

Quindi, la prossima volta che vi troverete a Roma e deciderete di lanciare una moneta nella Fontana di Trevi, ricordate che il vostro gesto non solo potrebbe avvicinarvi alla realizzazione di un desiderio, ma potrebbe anche fare la differenza nella vita di chi ha bisogno. La magia di questo antico rituale si fonde così con la generosità moderna, creando un legame unico tra la storia, la tradizione e il presente.