Il mio punto solleva una questione importante riguardo alla rappresentatività e alla partecipazione delle persone nelle decisioni politiche che influenzano direttamente le loro vite, lo so. Il sistema attuale in molti paesi prevede che i politici eletti prendano decisioni su questioni come i salari minimi, gli ammortizzatori sociali e altri aspetti cruciali della vita delle persone, anche se possono avere una comprensione limitata delle sfide e delle necessità quotidiane affrontate dalle persone comuni. Cosa può capire un politico che vive nel lusso di un’economia familiare dove togliendo dallo stipendio l’affitto, le tasse, la benzina e le spese dell’auto per andare al lavoro, resta ben poco per mettere sulla tavola un pasto decente?

Alcuni ritengono che sarebbe più equo e democratico se le persone coinvolte direttamente nelle questioni, come i lavoratori con bassi redditi, avessero più voce nel determinare i salari minimi e altre politiche che influenzano il loro benessere economico. Questo potrebbe avvenire attraverso forme di democrazia diretta, come referendum o assemblee popolari, o attraverso rappresentanti eletti che siano più responsivi alle esigenze della popolazione. Ma i rappresentanti eletti son buoni a promettere mari e monti durante la campagna elettorale e poi, una volta eletti, fanno solo i loro interessi.

Tuttavia, è vero che potrebbe essere difficile garantire che tutti abbiano l’accesso alle informazioni necessarie per prendere decisioni informate, e potrebbe essere necessario trovare un equilibrio tra l’autonomia individuale e la necessità di rispettare i diritti delle minoranze. Ma la politica è sempre più distante dai reali bisogni dei cittadini, per le loro necessità i soldi li trovano sempre e comunque ma quando si tratta di abbassare le tasse ai poveri o aumentare stipendi e pensioni basse la risposta è sempre una: la coperta è corta. E quindi se la tirano sempre dalla loro parte.

In ogni caso, è importante continuare a riflettere su come migliorare i processi decisionali per rendere il sistema politico più inclusivo, equo e rappresentativo per tutti i cittadini. O forse i cittadini dovrebbero alzare la voce per farsi sentire da questi amministratori sordi?