Gio. Nov 14th, 2024
Per le associazioni di amici trovano sempre i soldi

In Italia, come in molte altre parti del mondo, la disuguaglianza economica è un problema in continua crescita. Le disparità di reddito e benessere si sono accentuate, con conseguenze visibili nella qualità della vita e nelle prospettive di molte famiglie. Le principali cause di questa situazione riguardano la struttura fiscale, il livello delle pensioni e degli stipendi, e la disparità nel trattamento tra redditi alti e bassi. Mentre le tasse dovrebbero equamente redistribuire le risorse e sostenere i cittadini più vulnerabili, il sistema attuale sembra favorire chi guadagna molto, lasciando indietro chi fatica ad arrivare alla fine del mese.

Stipendi e pensioni: un sistema penalizzante per i più deboli

Per molti lavoratori e pensionati, il peso delle tasse è sproporzionato rispetto ai redditi, specialmente nei bassi scaglioni. Paradossalmente, chi guadagna di più riesce spesso a pagare meno tasse grazie a una serie di detrazioni e agevolazioni fiscali che risultano meno accessibili per chi ha redditi modesti. Il carico fiscale sui redditi medio-bassi, infatti, risulta sproporzionato rispetto al reddito disponibile, riducendo notevolmente il potere d’acquisto e minando la stabilità economica delle famiglie.

Allo stesso modo, il sistema pensionistico italiano presenta notevoli carenze per quanto riguarda le pensioni più basse, spesso insufficienti a coprire le spese minime di sopravvivenza. Gli anziani che percepiscono assegni pensionistici minimi si trovano schiacciati dal peso delle spese quotidiane e dal costo della vita in aumento, senza alcuna forma di protezione reale. Queste persone non solo vivono con l’ansia di arrivare a fine mese, ma non hanno nemmeno prospettive di miglioramento.

Il fenomeno delle attività autonome e dei redditi “sommersi”

Un’altra problematica che contribuisce ad ampliare il divario riguarda i redditi sommersi di alcune categorie autonome. È frequente che alcuni professionisti o imprenditori dichiarino redditi ufficiali inferiori a quelli di un operaio, pur avendo attività molto redditizie. Questo fenomeno di evasione fiscale alimenta l’ingiustizia, portando chi guadagna meno a pagare tasse più alte in proporzione rispetto a chi ha risorse maggiori.

L’assenza di un controllo rigoroso e di politiche efficaci per contrastare il fenomeno dell’evasione e dell’elusione fiscale non fa che accrescere questa disuguaglianza. Chi evade le tasse o dichiara meno del dovuto usufruisce comunque dei servizi pubblici e delle infrastrutture, ma senza contribuire adeguatamente al loro mantenimento. Questo comporta che le risorse pubbliche necessarie per finanziare la sanità, l’istruzione e la sicurezza sociale siano sempre più scarse e gravino quasi esclusivamente sulle fasce più basse.

La necessità di una presa di coscienza collettiva

Di fronte a un livello di ingiustizie sociali così evidente, è necessario che le persone smettano di accettare passivamente questa situazione. In passato, i sindacati hanno rappresentato un pilastro nella lotta per i diritti dei lavoratori, ma oggi, molti li percepiscono distanti dai problemi delle persone comuni, più impegnati a preservare i propri interessi che a difendere realmente i più deboli.

È arrivato il momento di guardare in faccia la realtà e agire collettivamente per costruire una società più equa. Le persone devono riprendere a confrontarsi, a discutere di questi problemi e a chiedere una vera riforma del sistema fiscale e previdenziale. Il ruolo dei cittadini è cruciale: solo attraverso una partecipazione attiva si possono portare avanti proposte concrete, esercitando pressione sul governo e sulle istituzioni affinché ascoltino la voce di chi è rimasto inascoltato troppo a lungo.

Quali cambiamenti sono necessari?

Un sistema equo dovrebbe redistribuire le risorse per garantire a tutti una vita dignitosa. Riforme concrete potrebbero includere:

  1. Una revisione delle aliquote fiscali che alleggerisca il peso sui redditi più bassi e che aumenti la progressività, assicurando che chi guadagna di più contribuisca proporzionalmente.
  2. Misure più severe contro l’evasione e l’elusione fiscale, con controlli più efficienti soprattutto nelle attività autonome, che spesso dichiarano meno del reale.
  3. Un incremento delle pensioni minime e degli stipendi che garantisca a tutti un reddito sufficiente a vivere dignitosamente.
  4. Un sistema di detrazioni più accessibile ai redditi bassi, che possa aiutare chi è maggiormente in difficoltà a far fronte alle spese quotidiane.
  5. Un miglioramento dei servizi pubblici essenziali come la sanità, l’istruzione e l’assistenza sociale, per ridurre il divario tra chi può permettersi servizi privati e chi no.

Conclusione

La crescita delle disuguaglianze non è solo un problema economico, ma una minaccia al benessere sociale e alla coesione della nostra società. La disuguaglianza crea frustrazione, sfiducia e può portare a conflitti sociali. È per questo fondamentale che ognuno di noi prenda coscienza della situazione, che si agisca per il bene comune, e che si richiedano politiche più giuste e rispettose della dignità di ogni cittadino. Le sfide sono grandi, ma una società che si impegna a combattere le ingiustizie può trasformare questa crisi in un’opportunità per creare un futuro più equo per tutti.

Di Giuseppe Cianci

Sono Giuseppe, 66 anni, fotografo per passione, webmaster, writer ed amante dei viaggi. Amo la mia Sicilia, che io considero l'isola più bella al mondo. Come blogger, racconto di tutto quello che mi interessa, dagli eventi ai viaggi, dalla politica alla difesa dei diritti dei più deboli. Scrivo in modo diretto, mi piace avere sempre un tono di voce cordiale e sincero.